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Le cinture di sicurezza

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L’11 aprile 1988,  30 anni fa, sulla Gazzetta Ufficiale veniva pubblicato il decreto che disciplinava l’obbligatorietà delle cinture di sicurezza. La legge 111 del 18 marzo 1988 prevedeva l’obbligo di installare e utilizzare le cinture di sicurezza anteriori rispondenti a omologazione a bordo dei veicoli. Abbiamo sottolineato la parola “anteriori” perché l’obbligo definitivo dell’uso delle cinture posteriori è datato 2003.

Ad ogni modo l’entrata in vigore del decreto sulle cinture di sicurezza anteriori è datata 26 aprile 1988, con 12 mesi di tempo per adeguare tutte le auto immatricolate dopo il 1 gennaio 1978.

 

C’è voluto molto tempo per fare accettare agli automobilisti italiani questa “costrizione” però le statistiche ci dicono che negli anni sono state salvate il 27/28% delle persone coinvolte in incidenti che avrebbero potuto essere mortali.

Ma chi è stato l’inventore di questo dispositivo salva vita? E quando furono inventate?

L’invenzione delle cinture di sicurezza risale al 1959, quando Volvo commercializzò la PV544, ovvero la prima auto al mondo con cinture di sicurezza a tre punti montate di serie. Prima esistevano diversi tipi di cinture di sicurezza, come quella a due punti che per molti anni fu la versione più diffusa, ma esistevano anche altre varianti di cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio. Nessuna di queste, tuttavia, era in grado di proteggere i passeggeri in modo efficace, soprattutto alle alte velocità.

 

La svolta tecnica si deve all’ex ingegnere aeronautico NILS BOHLIN, che aveva già lavorato nell’aeronautica sviluppando i sedili eiettabili  e prese in esame le forze che entrano in gioco in caso di collisione. Così mise a punto un sistema fatto da una cintura orizzontale che proteggeva il bacino e da una cintura diagonale che salvaguardava il busto. Le cinghie erano ancorate saldamente in un punto profondo in prossimità del sedile e la cintura ricorreva a una geometria a V con la punta rivolta verso il basso restando in posizione anche sotto sforzo. Principi validi ancora oggi che Volvo non volle tenere per se’, visto che l’invenzione fu registrata con un brevetto di tipo aperto, in modo che anche le altre Case automobilistiche potessero utilizzare il dispositivo senza costi aggiuntivi.

Nils Bohlin

 

 

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